
Nel museo attiguo agli scavi è stato possibile ammirare la famosa statua bronzea dell’ auriga, databile al V sec. a.C., la cui quadriga di cavalli non è mai stata trovata oppure la statua di Antinoo, amante dell’imperatore Adriano, con lo stile perfetto della classicità.
La fonte Castalia che si trova sempre nella zona del santuario ci fa ricordare un altro luogo presente nelle vicinanze di Bologna, Montovolo, probabilmente centro oracolare etrusco, dove si trova la fonte Cantalia…sarà una coincidenza?
Atene con la visita al Partenone ci permettono di apprezzare quello che era il punto centrale della Grecia classica nel suo splendore, il museo archeologico nazionale lascia affascinati per i reperti ivi custoditi a partire dal periodo arcaico con la civiltà micenea, le maschere funerarie in oro, le statue dedicate al culto femminile e i simboli a spirali che ci riportano ad antichi culti.
Spostandoci nella costa del Peloponneso ammiriamo il tempio di Afea ad Egina e il teatro di Epidauro, il teatro meglio conservato dell’antichità con 14.000 posti a sedere ed ancora utilizzato, le città di Tirinto e Micene ci riportano a quella Grecia arcaica narrata da Omero nella sua Iliados.
Il nostro viaggio poi prosegue fino a Cefalonia nel Mar Ionio per godere delle bellezze del mare e dopo una lunga attraversata lo sbarco finale nella solare Sicilia.
1 commento:
E' stato più di un viaggio...
mi sono sentito come novello Ulisse nella mia autocoscienza.
Un Oracolo mi ha detto che potevo scegliere se guidare il carro..
forse l'ho fatto.
O forse no.
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