20/05/08

Marija Gimbutas e la divina archeologia


Marija Gimbutas, lituana, nata il 23 gennaio 1921, scappata dalla guerra imperante in Europa negli Stati Uniti, è colei a cui dobbiamo la vera rinascita dell'archelogia moderna , vista dagli occhi di una donna, e da quelli obbiettivi di uomini, che finalemente abbassando le difese maschiliste e patriarcali danno ragione a chi sosteneva che il culto primordiale era dedicato a una dea.

Perchè quindi chiamarla solo archeomitologia? E' archeologia del divino, archeologia sacra,  non più manipolata da ideologie sociale, bensì nell'obbiettività di scoperte fatte da una donna che ha dedicato tutta la sua vita allo studio delle nostre origini e a quel culto che rappresenta le fondamenta del nostro essere spirituale.

Incerdibile pensare che il suo libro di maggiore importanza, il linguaggio della dea, sia stato insabbiato per anni neanche fossimo nel periodo di censura ecclesiastica, un libro che cambierebbe la visione delle cose e soprattutto che aprirebbe nuove strade di ricerca anche in ambito universitario.

Le iconografie dei reperti archeologici trovati dalla Gimbutas fanno riflettere su tutta quello che è il simbolismo collegato a una entità divina femminile che ancora oggi è presente nella nostra società e in questa nuova era sta tornando alla ribalta grazie alle numerose studiose che sempre più si riuniscono come già visto anche l'11 maggio scorso a Savignano sul Panaro in provincia di Bologna quando si sono ritrovate assieme le più grandi esperte italiane di questo tema.
E soprattutto la grande notizia della nuova pubblicazione da parte della casa editrice Venexia del libro Il Linguaggio della Dea.

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