19/10/10

Alchimia e salute, articolo di Giorgio Sangiorgio, 2a parte

Con la spagyria, influenzata dalla filosofia neoplatonica in auge nel Cinquecento, si attribuisce un grande effetto terapeutico all'anima vitale e sensibile del prodotto della natura, modulata da uno o due dei sette archetipi o vettori di energia operanti nel mondo, che manifestano sul piano fisico delle sostanze farmacologiche, oggi chiamate principi attivi. Queste sostanze - alcaloidi, glucosidi, lipidi, mucillagini, oli essenziali – possono stimolare positivamente alcune funzioni del metabolismo e sono utilizzate dalle stesse piante come scorte di riserva, per combattere parassiti o affrontare le variazioni climatiche. Esse sono meglio assorbite dall'organismo e a lungo termine hanno maggiore efficacia, se restano unite alle altre sostanze della pianta, mentre hanno diverse controindicazioni e quindi nel tempo meno efficacia, se sono allo stato puro, prodotto sinteticamente.

Difatti un farmaco spagirico va prodotto con tecniche che permettono di estrarre l'anima o principio essenziale della pianta o del metallo, anch'esso ritenuto vivente: non solo la loro bioenergia disponibile ma anche quella potenziale, derivante dalla sinergia di polarità attive e passive, dei tre principi alchemici, degli elementi sottili facenti parte in maniera organica della loro anima vegetativa, a sua volta collegata all'anima unitaria della natura, un insieme superiore alla semplice somma delle loro parti visibili.

Questo principio essenziale è individuato dall'alchimia spagirica seguendo l’ipotesi che nell’esterno d’ogni pianta o minerale si evidenziano segni o caratteri specifici, derivanti da ciò che li anima dall'interno, che in ultima analisi è il manifestarsi di sette archetipi, di sette diverse emanazioni del Principio Divino, che nell'immaginario della Tradizione sono stati chiamati in modi diversi: dalla mitologia dei, dall'astrologia classica pianeti e dall'alchimia metalli: Saturno, Giove, Mercurio, Venere; Marte, Luna e Sole; nello stesso ordine piombo, stagno, mercurio, rame, ferro, argento e oro.

Per la spagyria l'interiore riflette intorno a sé l'esteriore, come uno specchio in cui contemplare il processo archetipico di generazione della forma materiale. Ogni cosa nasce dall'interiore e ne conserva la sua impronta nel colore, nell'odore, nel sapore e nella forma. La cura dell'interiore appartiene al fluido mondo dell'anima e quella dell'esteriore alle rigide leggi del mondo fisico; ma se l'interiore penetra l'esteriore, infondendo la forza creatrice degli archetipi, anche il fisico viene equilibrato o guarito da eventuali malattie.

L'anima vitale manifesta nel mondo fisico l'onnipresente e onnipotente spirito metafisico, di cui i sette pianeti sono specifici vettori energetici. L'anima è quindi l'energia dello spirito operante nella materia, presente in ogni ente vivente fin dalla sua nascita e fino a quando non lo abbandona per l'esaurimento dell'organismo che lo contiene. L'anima è come una immagine virtuale, modellabile col potere del pensiero e delle emozioni, che prefigura una forma visibile, caratterizzata da uno o più archetipi prevalenti.

La spagyria rivaluta uno dei principi di Ippocrate, secondo il quale l'organo può essere curato da ciò che più gli è simile, quindi meglio assimilabile. Pertanto si ritiene che gli organi dell’uomo si ritrovino nelle forme e nei colori di alcuni prodotti della natura e che la rassomiglianza fra gli uni e gli altri indichi la presenza del medesimo archetipo regolatore, il cui potere può essere estratto e introdotto nell’organo carente di tale potere, quindi malato, per ripristinarne le funzioni.

Ad esempio per Paracelso il gheriglio della noce, poiché assomiglia alle circonvoluzioni del cervello, si utilizza per alcuni disturbi mentali; la foglia della polmonaria, che assomiglia al tessuto malato e con cisti del polmone, si usa per bronchiti e tubercolosi; il fiore della calendula, che assomiglia al sole, si applica per attenuare le infiammazioni; molti fiori gialli, come il tarassaco e la celidonia, sono associati alla itterizia e pertanto usati per i disturbi di fegato; la nervatura della foglia della vite rossa sembra il diramarsi delle vene, mentre il vino rosso assomiglia al sangue e pertanto ne favoriscono la circolazione; la radice velenosa dell'aconito richiama spesso la forma dello scorpione e pertanto si usa in piccole dosi per le punture degli stessi scorpioni; la foglia perforata dell'iperico o la foglia seghettata dell'achillea, simili ad una ferita, hanno proprietà cicatrizzanti; la foglia circolare della alchemilla, simile alla forma cilindrica della cervice uterina, è utilizzata per i dolori e le emorragie mestruali; l'equiseto o erba cavallina, che assomiglia alla spina dorsale, è utilizzata per i problemi delle ossa e della colonna vertebrale.

Inoltre le radici dell'asparago richiamano i vasi del sistema linfatico e pertanto sono diuretiche e disintossicanti; le foglie della centella somigliano a ciotole capaci di contenere l'acqua piovana e pertanto trattiene ed elimina i liquidi in eccesso; le venature nel tronco del faggio ricordano le arterie e pertanto il suo estratto è indicato per il colesterolo; i semi del fieno greco ricordano il fegato e pertanto servono a depurarlo; il legno del frassino è elastico e molto resistente e pertanto i suoi estratti curano reumatismi e dolori articolari; le foglie ovali del mirtillo richiamano la forma dell'occhio ed il frutto il bulbo oculare e pertanto proteggono la vista; la foglia rugosa della salvia richiama la lingua umana e protegge il cavo orale, ecc.

I principi attivi compensano un umore in eccesso o contrastano un certo agente patogeno, ma solo il principio essenziale o animico può fortificare l'anima dell'organo malato. Esso introduce nel corpo la forza di un archetipo celeste, presente nel frutto della natura secondo le corrispondenze tradizionali che legano microcosmo e macrocosmo. Quindi l'alchimista può rettificare con la natura ciò che la stessa natura a volte crea imperfetto o incompleto.

Anche l'attuale medicina omeopatica applica il principio che il simile è curato dal simile, con riferimento non alle caratteristiche degli organi umani, ma a quelle dei sintomi visibili delle malattie. Pertanto l'omeopatia riduce all'essenza formativa e informativa, ad una particolare frequenza sostanze che producano sintomi simili a quelli delle malattie che vanno curate, come in parte si effettua nelle vaccinazioni.

Infine Paracelso intuisce che alcune sostanze sono tossiche, in quanto concentrano in quantità eccessiva la forza vitale; quindi riduce di molto le dosi da utilizzare e media i metalli con alcuni sali, in maniera che siano meglio metabolizzati dall’organismo. Nella spagyria ciò è fondamentale nella preparazione farmaceutica del mercurio, dell’antimonio e dell’arsenico, che così da veleni sono trasformati in farmaci. Il procedimento è utilizzato anche per i sali del maschile oro, utilizzati come tonico e stimolante dell'organismo, come disintossicante, per rinforzare il sistema immunitario, oppure per i sali del femminile argento, utilizzati come calmante, in caso di sbalzi di umore, con effetti benefici per tessuti, pelle, mucose e ghiandole, in caso di infezioni di batteri, virus e funghi.

Nel rimedio spagirico non è mai la quantità, ma la qualità a determinare l'azione terapeutica. Si usano dosaggi limitati, ma non si rinuncia completamente al piano fisico, come nella omeopatia. Il rimedio risiede in tutte le manifestazione sensibili e soprasensibile del prodotto, cariche di significati per l'organismo che deve reagire alla malattia, fra cui anche l'odore, il sapore e il colore, legati sempre ad uno specifico archetipo o pianeta. Saturno e la sua tipica energia terapeutica sono legati in particolare al viola, a colori scuri e all'amaro; Giove all'azzurro o al blu e al salato; mercurio all'arancio e al dolce; Venere al verde e al sapore zuccherino; Marte al rosso e al piccante; la Luna all'indaco o al bianco e all'insipido; il Sole al giallo e all'acido o aspro.

Quindi il farmaco spagirico porta la propria essenza formativa e informativa sia nell'inconscio, nelle memorie profonde del corpo da cui provengono poi le reazioni immunitarie adeguate, sia direttamente nella coscienza del malato, che deve reagire con tutta la forza del pensiero positivo e dell'immaginazione attiva. Per il prodotto spagirico, detto tintura, a volte si usa una distillazione dolce con vapore d'acqua e la fermentazione è eseguita sempre nell'acqua, senza lievito, con un processo che può durare da alcuni giorni o alcune settimane, secondo il tipo di pianta. Il prodotto è un insieme dinamizzato di oli essenziali, di etanolo - 10/20 % massimo - e sali. Si può ricavare anche un unguento, mettendo la pianta seccata in un vaso con olio di ricino e lasciandola in infusione per circa 40 giorni, mescolandovi poi la calcinazione del residuo.

Ad ogni modo la realizzazione del farmaco spagirico avviene attraverso una relazione sottile tra l’anima dell’alchimista e l'anima del prodotto manipolato, tra la sua coscienza e l’anima della natura, di cui deve apprendere il linguaggio muto, come il processo di guarigione può perfezionarsi solo attraverso una interazione attiva tra l’anima del medico e quella del malato. Pertanto il successo è influenzato dallo stato di purezza spirituale del terapeuta.

L'alchimista, che in sostanza è medico di sé stesso, preferisce utilizzare i farmaci allopatici per curare malattie gravi o acute, i farmaci spagirici o omeopatici per curare malattie croniche o psicosomatiche. Comunque gli uni non escludono gli altri.

In via preliminare occorre capire che nella formazione delle malattie vi sono cause genetiche o ambientali, che di per sé non sono determinanti, ma che lo diventano a causa di fattori scatenanti, come l’alimentazione squilibrata, gli sconvolgimenti emotivi e soprattutto lo stress esistenziale, dovuti alla mancata comprensione dei valori e dei significati della vita.

L'alchimia è una conoscenza olistica e pertanto considera le qualità degli elementi o i principi attivi per agire nella dimensione fisica, gli umori e i temperamenti per far interagire corpo e mondo sottile dell'anima, le energie formative e informative dei pianeti per far interagire anima e dimensione metafisica dello spirito. In questo senso sono necessari farmaci minerali e vegetali, sia omeopatici che allopatici, ma soprattutto un positivo rapporto di scambio con lo stato emozionale ed il campo energetico degli esseri viventi con cui si entra in empatia o simpatia, privilegiando le persone che completano o equilibrano il proprio umore o temperamento, in specie con la polarità sessuale opposta.

.....continua...


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